...ecco l'ennesima ordinanza affamarandagi da parte di un sindaco senza un briciolo di umanità
Il Mattino 10/02/2010
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Polemiche a Monte di Procida:
«Multe per chi dà cibo ai cani randagi»
NAPOLI (10 febbraio) - Multe da 100 a 600 euro per chi dà da mangiare in strada, o nei parchi, a cani e gatti randagi e ai colombi. Sono le sanzioni previste da un'ordinanza sindacale emessa dal Comune di Monte di Procida, in provincia di Napoli.
Il ricorso al provvedimento - si legge nell'ordinanza - è spiegato con la necessità di fronteggiare «problemi di carattere igienico sanitario in alcune pubbliche vie, piazze e spazi di verde attrezzato, causati da residui di cibo che vengono somministrati a cani e gatti randagi e ai colombi da privati cittadini». Di qui il divieto assoluto di somministrare cibo ai randagi.
Protesta l'associazione «Animalisti Italiani». «L'ordinanza emessa dal Comune di Monte di Procida non solo è contrario al sentimento di pietà verso i più bisognosi ma soprattutto confligge con le leggi a tutela degli animali d'affezione che cercano di favorire un buon rapporto degli umani con gli animali e, tra le altre cose, favoriscono l'istituzione dei cani di quartiere». Lo dice Walter Caporale, presidente dell'associazione «Animalisti Italiani». «Le norme sanitarie - aggiunge la nota - vanno rispettate senza compromettere la sopravvivenza degli animali. Occorre dare spazio al buon senso e favorire la somministrazione di alimenti agli animali soprattutto in questo periodo dell'anno caratterizzato da temperature rigide». L'associazione fa appello al sindaco di Monte di Procida «affinché individui immediatamente una serie di luoghi da destinare alla somministrazione di cibo agli animali randagi da parte di privati cittadini».
I verdi: ordinanza inumana. «Un'ordinanza assurda e inumana contro cui ci siamo già attivati per non far morire di fame i cani e i gatti del comune». Così il commissario campano, Francesco Emilio Borrelli, ed il segretario provinciale dei Verdi, Carlo Ceparano, intervengono sull'ordinanza. «Oggi - proseguono gli ambientalisti - sono gli animali, domani potrebbe toccare ai senzatetto o ai barboni. I nostri legali, Pietro Marzano ed Amedeo Pisanti, stanno già studiando come ricorrere contro questa ordinanza allucinante». «Sosteniamo la protesta delle associazioni animaliste come "Fido e Dintorni" - afferma il consigliere comunale Peppe Pugliese - e chiediamo al sindaco di fare marcia indietro. In ogni caso continueremo a sfamare gli animali a nostro rischio e pericolo pur di non vederli morire di fame».
ANSA 11/02/2010
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MULTE PER CIBO A RANDAGI: ENPA DIFFIDA SINDACO M.DI PROCIDA
(ANSA) - NAPOLI, 11 FEB - L'Ente Nazionale Protezione Animali ha inviato al sindaco di Monte di Procida (Napoli) una diffida con la quale chiede il ritiro dell'ordinanza ''anti-randagi'' che punisce con una sanzione pecuniaria (da 100 a 600 euro) i cittadini scoperti a sfamare - negli spazi pubblici - cani, gatti e colombi. ''Ci risiamo - si legge in una nota - ancora una volta dobbiamo intervenire contro un sindaco che, vestendo l'abito da sceriffo, vuole trasformare un atto di pieta' in comportamento illecito. Non e' la prima volta che cio' accade - casi simili si sono verificati in passato a Brindisi, Campobasso e nel Foggiano - anche se, francamente, avremmo sperato di non dover piu' affrontare situazioni del genere''. ''Un conto - prosegue la Protezione Animali - e' il rispetto delle regole di civile convivenza, un altro e' l'imposizione di regole astruse e crudeli. Se il sindaco intendeva preservare la pulizia e l'igiene degli spazi pubblici era sufficiente chiedere ai cittadini di rimuovere il cibo e i relativi contenitori dopo aver nutrito i randagi, e non sanzionare tout court un gesto sensibilita'''. Con l'occasione l'Enpa ricorda al primo cittadino di Monte di Procida che, secondo quanto previsto dalla legge, la responsabilita' dei ''trovatelli'' ricade proprio sui sindaci e non sui cittadini, i quali, di fronte alle inadempienze della amministrazioni locali sono spesso costretti a esercitare una funzione vicaria. ''Oltre al danno la beffa - si conclude la nota dell'Enpa - i cittadini di Monte di Procida rischiano di essere puniti per aver supplito a una grave carenza e di pagare due volte il prezzo dell'inerzia dimostrata dall'amministrazione comunale. A nostro avviso, il provvedimento puo' configurare l'ipotesi del reato di maltrattamento; ci riserviamo pertanto di ricorrere all'autorita' giudiziaria, qualora il sindaco dovesse insistere con i suoi assurdi propositi punitivi''. (ANSA). COM-PTR/BOM
11/02/2010 17:16
ANSA 11/02/2010
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MULTE PER CIBO A RANDAGI:CAMPANIA; VERDI,SABATO RANDAGIO DAY
(ANSA) - NAPOLI, 11 FEB - Si terra' in provincia di Napoli il primo 'Randagio day': l'appuntamento e' per sabato prossimo a Monte di Procida, il comune del Napoletano il cui sindaco ha emesso un'ordinanza che prevede multe fino a 600 euro per chi nutre i randagi in strada o nei parchi pubblici. Una delegazione di Verdi e di associazioni animaliste guidati dal commissario regionale Francesco Emilio Borrelli e dal segretario provinciale Carlo Ceparano portera' cibo ai cani e ai gatti randagi di Monte di Procida sabato alle 11. Ad accompagnarli ci sara' il consigliere comunale Peppe Pugliese che ha chiesto al sindaco del comune della provincia di Napoli di ritirare la delibera che prevede multe da 100 a 600 euro a chi sfama gli animali. Hanno gia' aderito alcune associazioni tra cui 'Cani Felici Onlus'. ''Chiediamo al sindaco di ritirare questa delibera disumana - spiegano i due esponenti verdi - e di prendersi cura degli animali che insistono sul suo territorio come previsto dalla legge. In ogni caso noi daremo il nostro contributo affinche' i randagi possano continuare a nutrirsi e a non morire di fame a nostro rischio e pericolo. Se tenteranno di multarci - proseguono - faremo disobbedienza civile. A quanto pare i migliori amici dell'uomo sono i nemici giurati del sindaco di Monte di Procida''. (ANSA). COM-PTR/BOM
11/02/2010 17:28
Come vedete le iniziative sia legali che di resistenza civile non mancano... però chi volesse può -
mi raccomando, in modo civile ed educato - contattare il Sindaco Francesco Paolo Iannuzzi, invitandolo a ritirare questa ordinanza e a prendere esempio dal suo collega di Lentini e altri che hanno a cuore i randagi, e che sanno che la miglior strategia per combattere il randagismo è quella di - a parte sterilizzare in collaborazione con le ASL - non fare terrorismo e lasciare che i cittadini possano prendersi cura dei randagi. Oltretutto bisognerebbe far presente che questa ordinanza è doppiamente incivile, visto che pretende di rifarsi sul portafogli di chi fa del bene!
Qui i riferimenti del Sindaco e segreteria comunale di Monte di Procida:
Riferimenti Sindaco (qui addirittura c'è il cellulare)
Riferimenti segreteria comunale