Grazie mille a tutti per i commenti precedenti.
Mi fa piacere che la storia vi stia piacendo...
Vorrei fare un commento personale se non vi disturba
Continuare questa storia mi fa star bene e effettivamente,credetemi,io non riesco più a farne a meno.
E' l'unica storia che ho intenzione di finire e non lasciarla a metà come tutte le altre che ho scritto.
Anche perchè Logan non se lo merita.
Insomma so che posso sembrare idiota parlando così,ma per me adesso quel personaggio è una parte di me,ha il mio carattere,il mio modo di fare,lo stesso modo di approcciarsi con la gente e gli stessi pensieri.
Se io lo mollassi in mezzo ad una strada,in mezzo alla nebbia in una città che cambia realtà senza senso logico sarebbe come se mi mancasse qualcosa,come se ci fossi io lì a Silent Hill (non che non mi piacerebbe XD)
Mi ci sono davvero affezionato a lui,da quando l'ho creato ad ora questo sentimento per
IL MIO personaggio è cresciuto in maniera enorme.
Per questo ho intenzione di continuare la sua storia nel migliore dei modi.
Spero non vi siate fatti un pezzo di sonno con questo commento.
E adesso vi lascio con il nuovo capitolo.
Premessa 1:Posto insieme al nuovo capitolo la mappa della cittadina presa direttamente dal gioco in modo che vi possiate coordinare sulla posizione di Logan durante il suo tragitto.
Premessa 2: In questo capitolo vengono descritte scene di sesso,non nei minimi dettagli ovviamente,non è un racconto vietato ai minorenni,ma se vi da fastidio non leggete.
7
“Sono morto?”
Una folata di vento gelido lo colpì in viso facendolo rabbrividire,facendogli pensare che un fantasma gli fosse passato accanto,aveva le ossa indolenzite e la testa poggiava in qualcosa di duro.
Aprì lentamente gli occhi rendendosi conto di essere sdraiato sull’asfalto nel bel mezzo di una strada.
La prima cosa che notò fu una nebbia fittissima che ricopriva ogni singola cosa,e il cielo totalmente annuvolato.
Ci mise un po’ prima di mettere a fuoco la sua visuale.
“Dove sono?” si chiese.
Fece forza sulle braccia e si rialzò,ma l’equilibrio gli mancò facendolo oscillare e per poco non facendolo nuovamente cadere.
Aveva di nuovo addosso i suoi indumenti che tolse quando aveva pernottato nello chalet:maglietta e felpa,completamente illesi,come se non li avesse mai levati.
Si rese conto che poteva respirare normalmente,senza alcun problema,ed era proprio questo ciò che vide.
Il foro di proiettile,non c’era più…no,non era mai esistito,non gli avevano mai sparato…il suo polmone non era mai stato perforato e ridotto a brandelli.
Da un lato ne trasse gioia ma dall’altro provò un forte senso di inquietudine.
Si guardò intorno vedendo vetrine di negozi vari,stranamente tutti chiusi,e la cosa ancora più strana che notò fu che non c’era un’anima viva in giro.
Fece un paio di passi,ma la testa gli girò,le gambe gli cedettero e cadde a terra.
<< Merda>> sussurrò tentando di rialzarsi.
Solamente dopo molti minuti riuscì a rimettersi in sesto e a trovare l’equilibrio necessario per poter andare avanti,nonostante non sapesse dove andare.
Ripensò a cosa era successo,allucinazioni?
Ne stava già avendo fin troppe.
Chi era l’uomo che era identico a lui e grazie al quale si era ritrovato un foro fumante al pettorale sinistro?
E quella donna che l’aveva legato ad una barella?
Mentre camminava a testa alta con lo sguardo fisso nella nebbia,si poneva queste e altre domande.
“Di sicuro non sono state cose reali” pensò “Ma perché stanno succedendo proprio adesso?”
Non era in grado di rispondere,ma era sicuro che qualcosa sarebbe salita a galla prima o poi,magari quando tutto questo sarebbe stato solo un ricordo lontano,quando forse avrebbe ritrovato sua sorella e l’avrebbe riportata a casa.
Si fermò di scatto quando vide una mappa per i turisti sul ciglio della strada,si avvicinò per vedere meglio e ogni suo dubbio sul luogo in cui si trovava ebbe risposta.
<< Silent Hill>> sussurrò sfiorando la mappa con la punta delle dita << Come sono arrivato qui?>> si chiese abbassando lo sguardo e toccandosi una tempia.
“Troppe incomprensioni,troppe incongruenze…è tutto così illogico” pensò rialzando lo sguardo osservando la mappa,e un punto in particolare attirò la sua attenzione.
<< Brookhaven Hospital>> disse al nulla toccando il punto con l’indice << Ecco quindi dove si trovava>> spostò lo sguardo verso la freccia che indicava la sua posizione e sorrise sarcastico << Neely Street…ovviamente dal lato opposto>>
Afferrò un volantino riguardante la descrizione della cittadina per tenere sott’occhio l’intera zona,dato che la sua mappa la perse mentre correva all’interno della galleria,e cominciò a camminare.
Doveva sapere,scoprire chi o per meglio dire cosa l’avesse fatto arrivare in pieno centro e cosa fossero quegli incubi.
I pensieri si moltiplicarono,e tra tutte le domande che si pose una in particolare lo turbava maggiormente.
“Se Cindy non fosse realmente qui? Se si trattasse solo di una mia convinzione di poterla ritrovare?”
No,stavano succedendo troppe cose connesse tra di loro per trattarsi solo di una sua stupida convinzione…l’avrebbe trovata…l’avrebbe trovata e l’avrebbe riportata a casa.
Sorrise ironico mentre osservava l’insegna di un bar,sorrise ripensando a casa sua e alla sua squallida vita.
Apre gli occhi.
E’ sdraiato sul letto coperto solamente da un lenzuolo bianco.
Un raggio di sole lo colpisce al viso e lo costringe a socchiudere l’occhio destro.
Osserva la radiosveglia…sono le 7.41.
Si volta verso l’altra metà del suo letto ad una piazza e mezzo e scuote la testa in segno di negazione dopodiché scosta il lenzuolo e si alza dirigendosi verso la finestra,totalmente nudo.
Rimane in piedi davanti ad essa osservando il mondo esterno…quel mondo che gli ha portato via l’unico punto di riferimento che gli era rimasto.
E’ passato un solo mese dalla morte di Steve,ma per Logan è come se ogni giorno fosse quel giorno.
Ogni giorno per Logan è peggiore del precedente e niente può colmare questo dolore…niente.
Il mondo fuori da quella finestra gli ha voltato le spalle quando meno se lo fosse aspettato,e lui ha deciso di voltargli le spalle di conseguenza.
Osserva senza un minimo di espressione attraverso i suoi occhi color ghiaccio la massa informe di persone e auto dal ventunesimo piano del suo appartamento…la osserva vergognandosi di farne parte.
Molte volte ha pensato di farla finita,aprire quella finestra da cui adesso guarda l’esterno e fare un volo di ventuno piani…farla finita solamente perché non ha nient’altro per cui continuare a vivere…buttare i suoi venticinque anni da una finestra come se si trattassero di un rifiuto da gettare via.
Ed è questo quello che si sente,quello che crede di essere,un rifiuto…un barattolo vuoto.
Da quando Steve è morto,Logan è vuoto,nonostante svolga la sua vita da ingegnere fisico-nucleare,nonostante il lussuoso appartamento Logan è totalmente vuoto,quegli spiragli di sentimenti che gli erano rimasti dalla scomparsa di sua sorella se li è portati via Steve insieme alla sua vita.
<< Sai che se pensi troppo ti scoppia la testa?>> gli chiede una voce alle sue spalle.
Chiude gli occhi.
<< Pensavo tu stessi dormendo Claire>> dice senza voltarsi e riaprendo gli occhi tornando ad osservare fuori dalla finestra.
Sente il letto cigolare e il rumore di passi nudi sul pavimento e infine delle labbra baciargli la spalla destra.
<< Come stai?>> chiede la ragazza.
<< Come se avessi perso un treno in partenza>> risponde Logan impassibile.
<< Mi sa che non perderai solo quello se ritardi>> gli dice osservando l’orologio.
<< Non lavoro oggi>>
Si volta verso di lei coperta solamente dal lenzuolo bianco del letto,la osserva nei suoi occhi castani,le accarezza i capelli biondi e la bacia.
La bacia freddamente senza un briciolo di passione o sentimento,ma a Claire non importa.
La ragazza scosta le labbra da quelle di Logan ridendo.
<< Lo sai che con la barba pungi>>
<< Dici?>> le chiede baciandola nuovamente facendo scivolare la mano fino alla schiena facendo cader giù il lenzuolo << Ieri notte non dicevi così>> disse per poi ribaciarla.
Claire capisce che lo fa senza alcuna enfasi ma non è questo il punto…la ragazza sa che non è a lei che adesso sta pensando il ragazzo che la spinge sul letto e che vuole far sesso con lei…sa che lui lo sta facendo per sfogarsi dato che non ha più una lacrima per versare e i continui baci freddi sul collo e sulle labbra che sta ricevendo ne sono la prova.
<< Logan>> sussurra in estasi mentre lo osserva spingere con forza con gli occhi chiusi.
Lui la bacia e la incita a non fiatare posando la mano sul suo seno mentre le mani di Claire dalla nuca del ragazzo scendono fino alla schiena.
<< Ti amo>> gli dice la ragazza ma lui non risponde,resta in silenzio continuando a spingere.
Si abbracciano,si baciano,se non fosse tutto così tristemente freddo sarebbe il momento più bello della vita di entrambi…e invece Logan nonostante continui ad andare avanti,continui a sbattersi la sua ragazza con cui sta ormai da sei mesi,non pensa a niente,la sua mente è totalmente vuota.
Arrivano entrambi all’apice dell’estasi,entrambi ansimanti e con i corpi imperlati di sudore,ma solamente Claire soddisfatta.
Restano abbracciati per un paio di minuti,lei sotto e lui sopra.
La ragazza vorrebbe che questo momento non passi mai,ma come tutti i desideri,il suo non si avvera.
<< Sai il disgusto che ti prende dopo un paio di ore?>> le chiede Logan passandosi la lingua sul labbro superiore,distogliendosi dall’abbraccio e sdraiandosi accanto alla ragazza osservando il soffitto << Bene…a me è preso adesso>>
<< Gran bella cosa da sentirsi dire,davvero>> gli fa notare Claire girandosi per incrociare il suo sguardo,che però non è rivolto verso di lei.
Logan continua ad avere la testa vuota,non sa nemmeno lui perché continua a stare con una ragazza solamente per sfogarsi scopandosela ogni volta che gli si presenta l’occasione.
<< Vattene via>> le dice freddamente senza distogliere gli occhi dal tetto.
Claire rimane scossa,non comprende il perché di questa sua reazione,ma non obietta,si alza e si riveste.
<< Ti confesso una cosa Logan,tu sai di sicuro incanalare rabbia,frustrazione e odio…e sai,io lo preferisco alle smancerie>> gli dice mentre indossa la camicetta bordeaux.
<< Sei ancora qui?>>
La ragazza rimane ancora più turbata,ma se è al personaggio freddo che vuole giocare lei lo accontenta.
<< Caro mio,lo sappiamo entrambi che prima o poi mi farai un colpo di telefono per farmi venire qui e…>> osserva il letto totalmente disfatto <<…beh giudica tu stesso,ma ti chiedo solo una cosa,non pensare a me quando sarò uscita da quella porta>>
Logan resta in silenzio continuando a fissare lo stesso punto,ancora affannato…le parole della sua ragazza non lo sfiorano minimamente.
<< Non pensavo a te neanche quando eri qua>> le dice.
Sa che l’ha ferita,sa che tutti i sogni di quella ragazza di avere un futuro felice con lui, sono crollati al suolo…si lui sa che l’ha solamente usata,ma non si sente affatto in colpa.
<< Cosa cazzo ti passa per la testa? Eh Logan?!>> gli chiede Claire avvicinandosi ai piedi del letto << La gente non ti ha fatto assolutamente nulla per meritare tutta la tua cattiveria!Io ho cercato in tutti i modi di renderti felice,ma anche quando siamo a letto non lo sei!Cosa pensi?!La gente ti odia Logan,tutti quelli con cui fai lo stronzo ti odiano!>>
<< E io odio loro>> dice impassibile puntando gli occhi verso la ragazza << Ti dirò di più,mi diverto anche a farmi odiare>>
<< MA PERCHE’?!>> urla Claire vedendolo alzarsi << NON SONO STATI LORO A PORTARTI VIA QUELLO CHE AVEVI DI PIU’ CARO!NON SONO STATA IO A PORTARTI VIA STEVE!QUEL TOSSICO HA DECISO DA SOLO DI FARLA FINITA E…>> non può continuare la frase,le parole vengono strozzate dalla pressione della mano di Logan sul suo collo.
<< Non osare mai più chiamarlo ‘quel tossico’!Non osare nominare Steve,non osare o giuro che ti farò del male…ora vattene via!>> la lascia andare,vedendola tossire e massaggiarsi il collo.
<< Cosa diavolo…>> cerca di chiedere
<< FUORI!>> le urla Logan indicandole la via d’uscita.
Claire afferra la borsa,apre la porta d’ingresso e va via sbattendola potentemente.
Il ragazzo,ancora svestito,si riavvicina alla finestra e torna ad osservare lo schifoso mondo che gli ha voltato le spalle.Continuò a camminare,notando di essere arrivato a Nathan Avenue vicino ad una pompa di rifornimento,proprio all’angolo con Carrol Street.
Alzò gli occhi per guardare l’insegna per poi riabbassare lo sguardo sulla mappa.
“Perfetto…Texxon Gas” pensò soddisfatto,ricominciando a camminare.
Per tutto il tragitto non vide un’anima viva,ma era totalmente impossibile che nessuno vivesse in quella cittadina.
Mentre pensava a questa incongruenza improvvisamente nella nebbia vede un’ombra avvicinarsi.
<< Salve!>> urlò ma l’ombra non rispose e continuò a camminare verso di lui.
Non appena fu vicina abbastanza da vederne le sembianze,il cuore di Logan gli sobbalzò in petto.
<< Ma che…>> riesce solo a dire dalla paura,cominciando ad indietreggiare.
L’essere umanoide che si stava avvicinando al ragazzo era solamente un ammasso di carne viscida dal colore marroncino con degli arti inferiori molto simili a gambe umane,ma senza arti superiori,il capo era distinguibile ma non vi era alcun volto.
Logan continuò ad indietreggiare fino a trovarsi con le spalle al muro.
“Dio Santo” pensò guardando l’essere avvicinarsi “Allora era tutto reale anche dentro quel tunnel”.
Era terrorizzato,non aveva mai visto nulla di simile in tutta la sua vita e pensò che sarebbe morto ucciso da un…mosto…si,mostro era l’unico termine che gli venne in mente e…
Urtò con il piede qualcosa di metallico,abbassò lo sguardo vedendo una possibile via di salvezza,un tubo di ferro.
Lo afferrò con entrambe le mani,stringendolo come un giocatore di baseball stringe la propria mazza in attesa di colpire la palla.
Il mostro ormai era a due passi,vicino al punto che Logan poté notare una piccola apertura nella parte anteriore del capo della creatura.
“Non posso morire,non adesso,non qui,non per mano di quest’essere” pensò stringendo il tubo di ferro con maggiore forza,aspettando il momento giusto che arrivò qualche istante dopo,quando quella piccola apertura che aveva visto si spalancò.
Colpì in pieno il capo del mostro all’altezza dell’attaccatura con il corpo e senza attendere una reazione lo colpì nuovamente dal lato opposto.
Era spaventato ma allo stesso tempo qualcosa lo rendeva soddisfatto,così soddisfatto che abbozzò un sorriso di sfida quando vide la creatura crollare al suolo agonizzante.
Si ricompose stringendo nuovamente il tubo di ferro con entrambe le mani,guardò con ribrezzo l’essere umanoide che si dimenava e con forza lo infilzò udendo un verso di sofferenza così forte e stridulo che dovette mollare l’arma per tapparsi le orecchie ma senza distogliere lo sguardo.
Solamente quando il verso cessò il ragazzo riafferrò il tubo e cercò di estrarlo,ma inutilmente…dovette fare pressione con il piede poggiandolo nel corpo della creatura per estrarre l’arma che portò con se qualche brandello di carne sanguinante.
<< E questo cosa diavolo è?>> chiese al nulla osservando il mostro ormai esanime.
Era troppo,aveva resistito già tanto…mollò il tubo di ferro che cadde a terra con un suono rimbombante,si voltò e vomitò dal disgusto.
“E’ impossibile” pensò con le mani poggiate alle ginocchia guardando il muro in mattoni che aveva di fronte “Non esiste nulla del genere,in nessun libro ne viene parlato”
Si rimise in sesto,guardò il cielo grigio pensando a Cindy…se si fosse trovata davvero in quella città era seriamente in pericolo.
Afferrò nuovamente il tubo di ferro stringendolo con entrambe le mani e ricominciò a camminare.
Passò davanti al Pete’s Bowl-O-Rama e ad un night club chiamato Heaven’s Night.
Logan osservò l’insegna al neon di quest’ultimo,raffigurante una donna senza veli distesa e ridacchiò pensando che perfino in un posto come quello esistevano simili locali.
Camminò per un altro paio di metri,fortunatamente non incontrando nessun altro essere,fin quando arrivò alla sua meta.
Di fronte a lui vi erano cinque massimo sei gradini e,in cima,un ingresso con sopra scritto ‘Brookhaven Hospital’.
Deglutì ed entrò dentro tenendo stretto il tubo di ferro che l’aveva salvato.
Edited by °Xander° - 15/9/2008, 17:25