Pochi di voi lavorano e qualcuno si è appena affacciato sul mondo del lavoro, ma apro questo topic sperando vi possa essere utile anche per il futuro.
Il mondo del lavoro è sempre più sregolato, e tutti i diritti conquistati fino a 40 anni fa si stanno sgretolando (o meglio, stanno venendo sgretolati dalla politica e dalla classe dirigente).
Come ben sapete non esiste più il "posto di lavoro", ma si riesce a lavorare solo con rapporti di lavoro temporanei e con poche o nessuna garanzia. Anche ammesso che trovate un posto di lavoro fisso, al giorno d'oggi di garanzie (sia sul mantenere il posto di lavoro che sull'essere pagati) ne rimangono ben poche.
In questa situazione di incertezza brulicano aziende senza scrupoli (soprattutto agenzie per il lavoro, società di consulenza, call center e piccole aziende < 15 dipendenti, che sono i peggiori soggetti in assoluto) che si approfittano della necessità per sfruttare le persone.
Ma cosa si intende per sfruttamento? Per sfruttamento si intende:
- ricatto sul mantenimento del lavoro ("se non accetti le nostre condizioni quella è la porta")
- ritmi di lavoro disumani (es. 10 ore al giorno, oppure lavoro nei weekend, niente ferie o permessi ecc)
- retribuzione non commisurata a impegno/mansione/anzianità/ecc
Oltre lo sfruttamento vero e proprio, oggi le aziende si permettono anche cose più subdole:
- niente contratto oppure alla firma del contratto viene fatta firmare una lettera di dimissioni con la data in bianco
- forme di mobbing (es. non lasciar andare in bagno, fare continue pressioni o mettere fretta, creare situazioni di "tutti contro tutti" o "chi contralla chi", ecc)
Ma la cosa più ingiusta e più scandalosa di tutte è che non è così automatico essere pagati per il lavoro svolto. Anzi, che dopo aver lavorato si chieda anche di essere pagati è vista dalla maggior parte delle aziende come una pretesa e non come un diritto fondamentale del lavoratore e dovere del datore di lavoro.
Difatti non c'è contratto di lavoro che obblighi a pagare... se qualcuno non paga stipendi o fatture non viene certo arrestato, e fare causa per ottenere il dovuto è sempre lungo e dispendioso... proprio su questo si basano molte aziende. Quando una persona se ne va, viene immediatamente sostituita (questa continua rotazione del personale si definisce
turn over).
Altre aziende rendono partecipi i dipendenti/collaboratori del
rischio d'impresa come fossero soci... "non mi pagano e quindi non ti pago"... peccato che dipendenti e collaboratori "godano" solo degli svantaggi che hanno i soci ma non dei vantaggi, e cioè degli
utili dell'azienda.
Altre aziende ancora contestano l'operato (mancato raggiungimento degli obiettivi, clienti insoddisfatti o persi o qualsiasi altro cavillo cui si possano attaccare) per non pagare, e a quel punto diventa inevitabile ricorrere a un legale. Anche perché non sempre si limitano a non pagare, ma alle volte chiedono anche un risarcimento danni a chi ha lavorato.
Vi dico tutto questo non per spaventarvi, ma per responsabilizzarvi nel caso - per necessità o per entusiasmo - accettiate un lavoro. E parlo non per sentito dire (e tanto meno per propaganda o cose simili, tengo a dirlo) ma dopo 15 anni di esperienza nei quali ho visto e talvolta purtroppo "vissuto" tutte queste situazioni.
Alcuni consigli per evitare di trovarvi male sul posto di lavoro o lavorare, vostro malgrado, gratis:
- Sottoscrivere sempre un contratto (molti diranno "non facciamo contratti" o "c'è un anno di tempo per fare un contratto" , "per me una stretta di mano vale più di ogni altra cosa" ecc... no, non accettate perché vi troverete male, soprattutto se dovessero poi esserci contestazioni o problemi sui pagamenti) e se possibile far visionare (portandolo a casa, senza firmare sul posto) il contratto da un legale o un commercialista o qualsiasi persona conosciate possa essere preparata in materia... e non firmate mai lettere di dimissioni o altre scritture dubbie.
- Siate sempre professionali e distaccati (quelli che vogliono fare gli "amiconi" - a meno che non siano davvero vostri amici già da prima - sono quelli che più vi fregheranno), non fate "favori" ne "extra" e tantomeno lavorate sulla base di promesse ("fammi i primi due mesi gratis e poi ti assumo" "fammi questa parte di lavoro gratis e ti pagherò di più quell'altra")
- Se ci sono problemi - soprattutto se non pagano - prendete delle decisioni immediate, rivolgetevi a un legale senza aspettare (una scusa comune è "si tratta di problemi temporanei"... ma più passa il tempo e più aumenta il vostro credito, e più loro avranno tempo di mettervi in difficoltà per poi contestare il vostro operato... ed essere pagati diventerà sempre più improbabile... questo vale anche se siete dipendenti e non viene pagato lo stipendio!)
- Non accettate condizioni di lavoro disumane (es. 14 ore al giorno o lavoro senza interruzioni nemmeno nei weekend) perché se non ce la fate o se fate errori per stanchezza potete subire contestazioni sui pagamenti. Attenzione perché sono tutti pronti a contestare mai nessuno riconoscerà che lavorate molto o siete molto disponibili!
- Non accettate lavori in nero (a volte pagano di più... ma vi accorgerete della fregatura solo quando sarete anziani e prenderete una pensione da fame)
- Al colloquio non fate vedere che avete impellente necessità (anche se così fosse) e tendete a minimazzare i periodi "buchi" (a costo di inventarvi scuse) fra un lavoro e l'altro perché lo sfruttamento si basa proprio sullo stato di necessità. A meno che non siate al primo lavoro, non dite mai che è terminato il rapporto precedente ma che state cercando di crescere, che cercate qualcosa di meglio, una maggior retribuzione, ecc
- Se possibile (in particolare per lavori di breve durata es. progetti e per piccole cifre, es. sotto i 500 euro), chiedete un anticipo... la concessione di un piccolo anticipo è solitamente garanzia di serietà. Inoltre, proprio perché si tratta di piccoli importi, non rischiate poi di non essere pagati e di non poterci fare niente (anche perché non vale la pena spendere 500 euro di avvocato per recuperare 500 euro... )
Vorrei infine fare una carellata dei principali rapporti di lavoro, con vantaggi e svantaggi:
- Dipendente, a tempo indeterminato
Oggi come oggi è raro essere assunti con questo contratto. E' il rapporto più vantaggioso perché avete un minimo di sicurezza di conservare un posto di lavoro. Ci sono permessi e ferie pagate, avete uno stipendio pagato puntualmente, sono pagati anche gli "straordinari", è previsto un periodo di maternità per le neo mamme, ecc. Con questo contratto vengono inoltre pagati (degnamente) i contributi pensionistici. Bisogna però far attenzione ad alcuni dettagli: le "certezze" ci sono solo per aziende > 15 dipendenti, inoltre se siete assunti come "quadro", a fronte di un maggior stipendio, gli straordinari (che pure possono essere richiesti) non sono retribuiti e inoltre potete essere licenziati per giusta causa per il mancato raggiungimento degli obiettivi. Bisogna inoltre rispettare orari e regole dell'azienda, in caso contrario si può essere richiamati e dopo un certo numero di volte (solitamente tre) licenziati per giusta causa.
- Dipendente, a tempo determinato
Come sopra, con la differenza che il "posto di lavoro" dura sei mesi, un anno, massimo due anni. Dopo di chè non c'è alcuna garanzia.
- Contratto a progetto
Il famoso "co.co.pro."... il più diffuso contratto di lavoro. Nessuna garanzia (con un preavviso il datore di lavoro può interrompere la collaborazione senza motivare) e contributi INPS (e di conseguenza, in futuro, pensione) ridotti rispetto ai contratti da dipendente. In teoria ci sono assicurazioni per periodi di malattia, ecc ma sono svantaggiosi per il datore di lavoro e sono spesso causa di interruzione del rapporto di lavoro. Questi contratti dovrebbero essere usati per portare a termine singoli progetti... in realtà sono usati per tutto -.-
- Rimborso spese
Soluzione usata solitamente dalle ONLUS. Nessuna garanzia (possono mandarvi via in qualsiasi momento e non è necessaria alcuna motivazione), niente ferie o permessi, malattia o maternità, e soprattutto niente contributi pensionistici.
- Associazione in partecipazione
Questi contratti vengono proposti paventando un maggior guadagno a fronte di un maggior impegno, in quanto si partecipa agli utili della società. Niente contributi pensionistici ma soprattutto, quello che non viene mai detto, è che si partecipa anche alle perdite della società (cioè possono chiedere a voi soldi). Questo è uno dei peggiori rapporto di lavoro in assoluto, assieme al rimborso spese.
- Consulenza esterna (lavorare con partita IVA)
In questo caso non avete obblighi (orari, sedi, regole aziendali) da rispettare, lavorate il più delle volte per progetti o obiettivi. E non siete tenuti a lavorare per un solo cliente, ma potete avere più clienti (anche in concorrenza fra loro). Di contro dovrete pagarvi le tasse (che sono pensanti, la pressione contributiva raggiunge il 50% del reddito) e verrete pagati sempre in modo posticipato (fatture a 30 o 60 giorni ma si arriva fino a 120, cosa che per fortuna verrà proibita grazie a una normativa europea sui ritardi sui pagamenti)... questo significa che dovrete anticipate gli oneri fiscali (perche le tasse vanno pagate puntualmente!). I contributi pensionistici hanno la stessa valenza di quelli dei dipendenti, ma li verserete voi interamente... e non avete assistenza in caso vi ammaliate, ne maternità, ecc. Questo rapporto di lavoro è regolato da contratti ad hoc... ma in molti casi non c'è contratto, fa fede la fattura emessa mensilmente o a conclusione delle attività... anche in questo caso bisogna fare attenzione ai disonesti, seguendo i suggerimenti di cui sopra.
Fate pure tutte le osservazioni (o domande, ma ripeto non sono un professionista in materia mi baso semplicemente sull'esperienza) che volete, o riportate le vostre esperienze (ehm... prego di non fare nomi di aziende, ne scendere in dettagli che potrebbero far risalire alle aziende...).